Consigli d’abbigliamento per Business Woman dubbiose. — Fashion Buddha

Consigli d’abbigliamento per Business Woman dubbiose.

Il nostro modo di vestire è il miglior biglietto da visita, e per questo sul luogo di lavoro il look deve essere molto curato.

In ufficio un abbigliamento di buon gusto comunica affidabilità a superiori, colleghi e clienti. Obbligatorio pertanto indossare mise che facciano sentire in ordine e a proprio agio anche per lunghe ore di lavoro. “L’abito non fa il monaco, ma veste il monaco!

Serve puntare su un guardaroba completo composto principalmente da “capi basici”, di buon materiale e con un buon taglio, da abbinare in diversi modi con l’aiuto di tanti accessori.

Per chiarezza sono capi basici: t-shirt, jeans, camicie, gonne, blazer, cardigan, vestiti, trench, stringate, scarpe col tacco e borse grandi.

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Per avere un outfit perfetto da donna in carriera prendete carta e penna e scrivete alcuni consigli importanti:

  • In primis scegliere sempre abiti conformi alle proprie forme fisiche.
  • Buttare le cose orribili/immettibili e comprarne pochi, buoni e soprattutto versatili.
  • Non mescolare mai più di tre colori.
  • Bollino rosso a jeans strappati, gonne troppo corte e scollature mostra mercanzia.

Cosa mettere e non mettere in ufficio

  • Panico-paura da cosa mi metto? Niente allarme, indossare il total black(chiamato non a caso “salva stile”) o infilare un tubino nero o a tinta unita;
  • I capi messi addosso non devono essere né vecchi né stinti e soprattutto sempre abbinati a dettagli “in” come collane, scarpe, bracciali e make up;
  • Se avete la camminata traballante, rinunciate ai tacchi. Meglio uno stivale basso, una francesina o una ballerina. Eviterete di sembrare grottesche;
  • No ai tessuti sintetici, puzzano!
  • Casual Friday non significa look da casa! Indossate pure scarpe sportive, jeans e t-shirt ma di stile!E infine:
  • Non uniformatevi alla massa, mantenete la vostra identità indossando piccoli tocchi personali che comunichino chi siete (stringate con tacco, collier importanti, borse dai colori decisi, rossetti colorati);
  • Siate originali, ma non fuori dalle righe!!!

Il nostro modo di vestire è il miglior biglietto da visita, e per questo sul luogo di lavoro il look deve essere molto curato. In ufficio un abbigliamento di buon gusto comunica affidabilità a superiori, colleghi e clienti. Obbligatorio pertanto indossare mise che facciano sentire in ordine e a proprio agio anche per lunghe ore […]

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Consigli di stile per businessmen indecisi. — Fashion Buddha

Consigli di stile per businessmen indecisi.

Ecco una breve e chiara lista di capi essenziali che non dovrebbero mai mancare nel guardaroba di un uomo di successo.

Un armadio vario e funzionale per scegliere facilmente cosa indossare e avere uno stile impeccabile.

State sereni, per vestirvi bene non vi servono una montagna di capi, ma banalmente solo una piccola quantità, di qualità, da poter combinare fra loro.

Prendete carta e penna e annotateli.

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Vi basteranno per iniziare:

  • Due abiti (preferibilmente blu notte, gessato o grigio scuro);
  • Un blazer, meglio se di colore blu, da indossare in qualsiasi situazione;
  • Qualche camicia sartoriale (bianca in primis);
  • Due maglioni a V o girocollo nei toni del blu scuro, grigio o beige (in cachemire per le stagioni fredde, in cotone per il periodo estivo);
  • Un cardigan in tinta scura da scegliere magari con toppe per un tocco vintage;
  • Alcuni pantaloni (come nero, blu, grigio scuro, beige e cachi);
  • Quattro/cinque cravatte e pochette;
  • Un bel paio di blu jeans cinque tasche;
  • Alcune magliette a girocollo/polo;
  • Un cappotto doppio petto blu o grigio da abbinare facilmente al nero, marrone e allo stesso blu;
  • Un trench nel classico cammello o blu;
  • Sopra giacche nelle tonalità del blu o sabbia;
  • Calze scure e lunghe;
  • Almeno tre paia di scarpe e altrettante cinture dello stesso colore e materiale.

Adesso non abbiate paura, mettete in moto la vostra fantasia: abbinate e coordinate!!!

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E se proprio non ce la fate ad accoppiare i colori, NON OSATE, piuttosto buttatevi sulle tinte unite per evitare passi falsi e buffi!

Per i più timorosi qualche esempio di look:

  • Completo grigio, camicia con base bianca e righe azzurra, cravatta stessa tinta delle righe;
  • Giacca blu, camicia bianca, cravatta regimental rosso e blu scuro e o pochette rossa a fantasia, blu jeans cinque tasche;
  • Chinos cachy con camicia azzurra o polo manica lunga blu.

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ATTENZIONE UN CONSIGLIO PREZIOSO E PROFUMATO: “NON INDOSSATE MAI LO STESSO CAPO PER DUE GIORNI CONTINUI”.

Ecco una breve e chiara lista di capi essenziali che non dovrebbero mai mancare nel guardaroba di un uomo di successo. Un armadio vario e funzionale per scegliere facilmente cosa indossare e avere uno stile impeccabile. State sereni, per vestirvi bene non vi servono una montagna di capi, ma banalmente solo una piccola quantità, di […]

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Office style per donne curvy — Fashion Buddha

Oggi la moda pensa proprio a tutti, sì anche a voi (noi) donne curvy.

Tutte le donne trovano nell’abbigliamento le giuste soluzioni per mascherare o mettere in risalto le proprie curve. Qual è la mise giusta da indossare in ufficio? Qualche piccolo suggerimento per essere perfette sul posto di lavoro.

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Le donne sono speciali e uniche anche con chili e centimetri in più e poi, diciamolo, la maggior parte della popolazione femminile indossa una taglia superiore alla 42.

Grazie alla moda anche le donne curvy possono essere cool e fashion come le donne magre. La moda è infatti capace di soccorrere tutti, basta solo trovare i capi giusti che valorizzano le curve del corpo.

Ma come costruire look perfetti da lavoro per le donne formose?

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Iniziamo col dire che coprirsi con strati e strati di tessuto non serve a niente, anzi si raggiunge l’effetto contrario ossia allargare otticamente le dimensioni. Quindi stop agli abiti informi e larghi.

È anche vero che occorre scartare pure tutto ciò che veste molto aderente.

Come valorizzare un fisico morbido

  • Seguire il proprio stile senza stravolgere la propria identità
  • Studiare la forma fisica centimetro per centimetro (capire: se le spalle sono più larghe dei fianchi, se il punto vita c’è o non c’è, se il seno è abbondante…).
  • Capire cosa sta bene e cosa non sta bene.

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  • Camuffare i difetti con piccoli accorgimenti:
  1. Indossare capi con apertura a V per allungare la silhouette;
  2. Mettere maglie con scollo a barca o tondo per chi possiede poco seno;
  3. No a maglie nei pantaloni per chi ha poco punto vita, piuttosto indossare abiti a stile impero;
  4. Vestire colori chiari sulla parte superiore e scuri su quella inferiore se le gambe o il fondo schiena sono punti deboli.
  • Esaltare le curve con gli abiti.
  • Creare giuste proporzioni con volumi e colori.

Come creare un guardaroba da lavoro se si ha qualche chilo in più

L’importante è avere nell’armadio i pezzi fondamentali e abbinarli attentamente.

Scovarli è facile, basta guardare tra i molti marchi che offrono abbigliamento over 46 (Marina Rinaldi, Elena Mirò, Violeta di Mango, Asos, Zalando).

Non dovrebbero mai mancare:

  • Accessori importanti (come grandi borse, lunghe collane, due tre bracciali e orecchini pendenti) per dare luce al look e allontanare lo sguardo dai fianchi e il lato B.
  • Giusta biancheria intima.
  • Pantaloni morbidi di cotone meglio se scuri o calzoni a palazzo dalle linee rette.
  • Abiti neri (perché si sa il black sfina!) o vestiti impero in tinte cupe (blu, bordeaux, viola, grigio antracite e verde) per nascondere pancia e fianchi ed esaltare il seno.
  • Jeans scuri a vita medio-alta.
  • Gonne dritte alte fino al ginocchio (pencil skirt) per evidenziare i fianchi o gonne a trapezio per assottigliare la vita.
  • Camicie Lunghe.
  • Cardigan Morbidi
  • Tailleur pantaloni o gonna.
  • Magliette e top corti per un corpo a clessidra o lunghi per coprire i fianchi notevoli.
  • Giacche corte.
  • Tacchi per slanciare la figura.

Outfit perfetti per donne con le curve

Una selezione di mise per l’ufficio per aiutare le donne formose nella scelta dei look.

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E se ne volete sapere di più, sbirciate il blog di Tanesha Awasthi quotidianamente troverete notizie e modi di vestire.

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Oggi la moda pensa proprio a tutti, sì anche a voi (noi) donne curvy. Tutte le donne trovano nell’abbigliamento le giuste soluzioni per mascherare o mettere in risalto le proprie curve. Qual è la mise giusta da indossare in ufficio? Qualche piccolo suggerimento per essere perfette sul posto di lavoro.

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Non è che devi conoscere l’ordinamento giudiziario per metter mano alla cancelleria — Shock Anafilattico

Non è che devi conoscere l’ordinamento giudiziario per metter mano alla cancelleria

Sono stato un po’ assente dal blog in questi giorni. Il lavoro mi ha un po’ assorbito e non lo dico come scusa. Posto qui delle prove fotografiche delle mie recenti attività in ufficio.

Certe volte il lavoro ti divora proprio:

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O ti stringe a tenaglia:

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Ho avuto poi da fare con le banche, che mi hanno fatto delle offerte a cui non ho abboccato:

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Poi all’improvviso mi balena un’idea:

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Perché non tirarsi su con delle pillole di vitamine e integratori?

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O forse è meglio evitare schifezze e trovar ristoro al fresco sotto un albero:

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Però con sto caldo si dovrebbe solo andare al Polo per rinfrescarsi:

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Sono giorni di attività frenetica.

 

Sono stato un po’ assente dal blog in questi giorni. Il lavoro mi ha un po’ assorbito e non lo dico come scusa. Posto qui delle prove fotografiche delle mie recenti attività in ufficio. Certe volte il lavoro ti divora proprio: O ti stringe a tenaglia: Ho avuto poi da fare con le banche, che […]

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L’Azienda chiude ma io lavoro — Non sono ipocondriaco

L’Azienda chiude ma io lavoro

L’Azienda dove lavoro chiude per due settimane, ma io mi ritrovo in ufficio davanti al PC con parecchie incombenze.
Lavorare nei giorni di chiusura fa un po’ girare gli zebedei: ti immagini tutti in vacanza o in ferie, te li vedi supini al sole, oppure mentre sfogliano la Gazzetta dello Sport, mentre bevono un drink o pronti a sbirciare le tipe o i tipi in spiaggia, senza pensieri se non quelli legati a pranzo e cena.
Ma, dico la verità, in ufficio non si sta per nulla male: il telefono è muto, internet è una scheggia, nessun collega (o quasi) che mi interrompa con le solite snervanti richieste, mi sono portato da casa alcuni CD creandomi un sottofondo che mi rilassa e mi aiuta nella concentrazione.
Ma non pensiate che sia venuto al lavoro per oziare: ho da eseguire tutta una serie di elaborazioni dati che solo in periodi come questi possono essere eseguite, ed il fatto di non avere interruzioni mi è di immenso aiuto. In questi giorni la mia produttività è altissima, mi sono dato alcune scadenze intermedie che non devo disattendere per poter rispettare i tempi di elaborazione, e mentre controllo numeri e dati dico a me stesso che se tutto l’anno fosse così sarei certamente meno stressato.

 

L’Azienda dove lavoro chiude per due settimane, ma io mi ritrovo in ufficio davanti al PC con parecchie incombenze. Lavorare nei giorni di chiusura fa un po’ girare gli zebedei: ti immagini tutti in vacanza o in ferie, te li vedi supini al sole, oppure mentre sfogliano la Gazzetta dello Sport, mentre bevono un drink […]

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La multifunzione si è rotta — Robe da ufficio

Si è rotta la stampante multifunzione del corridoio.

Questo fatto rappresenta senza dubbio la peggior sciagura che possa capitare in un’azienda, poichè tre sono le Grandi Tecniche del Lavoratore Apparente:

1.La telefonata eterna.

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Quando un lavoratore vuole dare di sè l’immagine di essere sempre sul pezzo e concentrato, non deve fare altro che farsi sorprendere al telefono. Sempre.

Ovviamente il tema dev’essere lavorativo, per cui non vale parlare con mamma/partner/figli/spacciatore (quest’ultimo vale solo se sei dirigente). Più il tono della telefonata è concitato, più “si sta lavorando”. La mossa ideale, per la quale occorrono anni di perfezionamento, è il mimare il gesto del “dammi 5 minuti, finisco questa importante telefonata” al capo, per mostrare che non solo si sta lavorando, ma si è talmente sicuri di sè da poter prendersi la libertà di posticipare la conversazione col superiore. Si tratta di un salto nel buio, perchè il capo. vedendosi messo in coda, potrebbe anche reagire male. Ma generalmente il capo apprezza questo tipo di atteggiamento, per cui, se ben fatta, la telefonata eterna è perfetta. Ovviamente, in sè e per sè, la telefonata non esiste: dall’altro lato della cornetta infatti non vi è assolutamente nessuno.

2. La busta urgente

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Prendi una busta, riempila di fogli bianchi, portala in giro. A chiunque ti dovesse fermare per accollarti un lavoro, rispondigli “guarda, devo consegnare questa busta, ti richiamo io”. Ed è fatta. Questa tecnica è però valida solo per chi lavora in aziende con superfici molto ampie, il che significa o molti piani e molti corridoi, oppure enormi capannoni. Anche in questo caso l’esperienza aiuta a perfezionare la tecnica: fondamentale è impostare almeno 6 diversi percorsi, da utilizzare nei vari giorni della settimana, più alcuni percorsi extra per sviare l’attenzione ed eventuali controlli, ed ovviamente è fondamentale variare dimensioni, forma ed intestazione della busta. La tecnica della Busta Urgente aiuta tra l’altro a mantenersi in forma, fa bene al cuore, alla circolazione, alla vista e all’umore.

3. Stampare. Stampare. Stampare.

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Quando non hai voglia di lavorare, stampa qualcosa. Sì, è profondamente sbagliato dal punto di vista dell’ambiente, della gestione oculata delle risorse aziendali, e perfino delle tasse dei cittadini (se sei un lavoratore pubblico). Ma in culo agli alberi e ai cittadini, bisogna pur sopravvivere. Per cui, l’importante è fare vedere che si sta facendo qualcosa: pronti via, si accende il computer, si accede alla cartella “stampe del giorno”, si clicca su print e poi ci si piazza in piedi alla stampante a vederla vomitare fogli. La carta è tangibile, è materiale, la puoi toccare, annusare, far cadere. Ha un suo peso, una sua specificità. La carta è la dimostrazione empirica che tu stai lavorando. Stampare a nastro è la soluzione migliore per i timidi che non hanno il coraggio di far finta di telefonare, o dei pigri che non hanno assolutamente voglia di girare con la busta in mano. Stampare a nastro è l’ultimo rifugio dei lavoratori stanchi, disillusi, demotivati o semplicemente fancazzisti. Ovvero, il 90% dei lavoratori.

E oggi la stampante si è rotta.

Panico generalizzato.

Ovviamente vale la regola del cesso al ristorante. Tu sei in un ristorante, entri nel bagno dei clienti e trovi la tazza del water ridotta come le fogne di Calcutta. Ti viene da vomitare, il tuo cervello istintivo ti dice “esci subito di lì” ma il tuo cervello razionale ti arresta immediatamente: “e se fuori c’è qualcun altro che deve venire in bagno, ed entra dopo di me e vede questo schifo, penserà che sono stato io!” E così ti tocca di barricarti ed aspettare le 4 del mattino, oppure entrare in modalità ninja e fuggire dalla finestrella di 50cm per 25cm.

Lo stesso vale per la stampante: in mancanza di Ruotadiscorta, il collega giovane/neoassunto nonché capro espiatorio di qualsiasi cosa, chi si accorge del guasto, immediatamente per tutti è il colpevole del guasto.

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E così stamattina la sfiga è capitata ad Hodor, il collega gigante e pacioso. Lo so perchè erano circa le 8.30, quindi praticamente l’alba per la maggior parte dei colleghi, ed Hodor si era appunto installato alla multifunzione del corridoio, deciso a passare lì la giornata, utilizzando la tecnica della Stampa a Nastro. Purtroppo per lui, arrivata a pagina 200, la stampante è passata dal piacevole vrrrrr vrrrr vrrrrr ad un preoccupante trrrrrrrrrr, poi ad uno spaventoso trk trk trk trk trk trk e poi ad un silenzio tombale!

Hodor bestemmia così forte che Santa Madonna, la collega timorata di Dio, fugge per i corridoi in lacrime. recitando il Pater Noster. Tutti ci affacciamo, tranne Tisifone, la collega procace che si sta già buttando su l’autista del Direttore Generale.

Hodor viene immediatamente raggiunto da Sir Biss, il collega spione e delatore, che fingendo di volerlo aiutare va in realtà ad accertarsi del danno, dopodichè lo vediamo gettare una fialetta a terra e sparire in una nuvola di fumo. Nel giro di pochi istanti, tutta l’Azienda sa che “Hodor ha rotto la multifunzione”.

Hodor inizia ad armeggiare. Bip bip bip bip Hodor pigia i tasti del display touch della stampante multifunzione, che fanno apparire istruzioni in giapponese feudale. Hodor bestemmia di nuovo, ma questa volta non in maniera esplosiva, bensì articolata: una bestemmia con almeno una principale, due coordinate e tre subordinate condita con la classica tripla aggettivazione tanto cara ai giornalisti anni 70 e 80, che coinvolge l’intera Sacra Famiglia e numerosi animali della stalla di Betlemme.

La stampante bippa con scherno nei confronti di Hodor, ed intanto attorno a lui si forma un capannello di colleghi. C’è chi si limita a guardare, c’è chi a voce alta dice “eh vabbè dai non preoccuparti” ma intanto a voce bassa gli dice “brutto figlio di puttana, mi ero prenotato il turno alla stampante dalle 10 alle 12, ora che cazzo faccio?”. Monica e Tonica Baggins, le gemelle anziane, in quanto tali, parlano sulla voce di Hodor dandogli indicazione sul da farsi, il che è assolutamente ridicolo poichè le due vegliarde hanno lo stesso rapporto con la tecnologia che un comunista del 2017 ha con un badile o un cacciavite.

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Il capannello ormai ha raggiunto le dimensioni di un concerto degli Iron Maiden. Hodor è un uomo distrutto: coperto di morchia, di toner cancerogeno e di fogli accartocciati, è ormai sulle ginocchia.

La multifunzione è completamente immobile, tutte le lucine d’allarme sono spente. E’ un monolite, come quello di 2001 Odissea nello Spazio, con la differenza che il monolite di Kubrick ha dato origine all’intelligenza e alla civiltà umana, mentre la maledetta stampante multifunzione assorbe tutte le tracce di umanità dalla specie-uomo e lo riporta al livello della bestia hobbesiana.

Hodor si rialza. La folla si ammutolisce.

Hodor si volta. Ingoia le lacrime. Ci guarda. Poi guarda la stampante. Poi riguarda noi. Poi riguarda la stampante.

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Afferra il pannello mobile, quello che si solleva per scansionare le pagine, posto alla sommità della multifunzione. Con un gesto secco, inesorabile, lo sradica, simbolicamente decapitando il mostro. Con gli occhi iniettati di sangue, Hodor solleva sopra di se la testa della gorgonica Multifunzione, lancia un ululato, scaglia la testa mozzata in mezzo alla folla dei colleghi e si precipita in una corsa disperata nel corridoio, travolgendo e quasi uccidendo la povera Santa Madonna, che era ancora inginocchiata a pregare il Signore.

Tutto questo, stamattina.

Ora è pomeriggio. Di Hodor non si hanno notizie.

La multifunzione è ancora lì, immobile e decapitata, trincerata dietro i nastri che in CSI usano per circondare la scena del crimine.

Domani verrà un tecnico a ripararla. Dove “domani” indica “un giorno ipotetico futuro, certamente non prossimo” e “a ripararla” indica “a fare qualcosa che comunque non renderà la stampante operativa e che richiederà un ulteriore intervento tecnico”.

Le Grandi Tecniche del Lavoratore Apparente sono dunque temporaneamente passate da tre a due.

Si prospettano tempi duri.

Si è rotta la stampante multifunzione del corridoio. Questo fatto rappresenta senza dubbio la peggior sciagura che possa capitare in un’azienda, poichè tre sono le Grandi Tecniche del Lavoratore Apparente: 1.La telefonata eterna. Quando un lavoratore vuole dare di sè l’immagine di essere sempre sul pezzo e concentrato, non deve fare altro che farsi sorprendere […]

via La multifunzione si è rotta — Robe da ufficio

Il bradipo imbellettato ( filosofia di sopravvivenza in ufficio) — Frammenti di emozioni

Il bradipo imbellettato,
dai colleghi detestato,
lascia pratiche sulla scrivania
per correre via
e nello specchio vedere riflesso
se stesso.

Al telefono non risponde
perché gli interni confonde,
va a bere il caffè
anche se nessuno c’è.

Tra le carte sconfitto
e da direttive afflitto,
giace bacucco,
e con matite di trucco
scarabocchia svogliato
fingendosi indaffarato.

Si ripete tremante
che il tempo è abbondante
e che, in fondo, alla fine
qualcuno si mostrerà incline
a lavorare di tutta fretta
per risalire la vetta.

via Il bradipo imbellettato ( filosofia di sopravvivenza in ufficio) — Frammenti di emozioni

In ufficio con eleganza grazie a Motivi — The Fashion Cat

Se c’è un problema che non avevo prima di iniziare a lavorare in ufficio è sicuramente la lunghezza degli orli delle gonna. Detta così può sembrare catastrofica , o peggio addirittura moralista, ma lasciate che vi spieghi.

Premesso che nessuna di noi si sognerebbe di presentarsi in ufficio con la minigonna (o almeno, questa mi sembra un’assodata regola di buon gusto, legata soprattutto al contesto lavorativo), mi sono accorta che la maggior parte dei vestiti commercializzati dalle grandi catene si ferma all’incirca a metà coscia. E’ una lunghezza assolutamente lecita e ragionevole, tuttavia personalmente non mi sento del tutto a mio agio poiché da seduta (cioè per il 90% del mio orario lavorativo) la lunghezza ‘a metà coscia’ si riduce a ‘minigonna’ – come tutte avrete avuto modo di notare nella vostra vita.

Ditemi che non sono l’unica pazza che fa questi ragionamenti.

Forse ci vuole anche un’altra premessa: ovviamente le mie considerazioni sono dettate dalla mia esperienza, dato che dove lavoro la tendenza è comunque quella di vestirsi piuttosto bene (come in tutti gli studi professionali diaciamo).

Da qui il mio desiderio di cercare abiti che, da in piedi, arrivino appena sopra il ginocchio, dato che al di sottotrovo accorcino troppo la figura e richiedano di default il tacco.

Ebbene, la lunghezza ‘appena sopra il ginocchio’ è merce rara di questi tempi. Io stessa, negli ultimi 2-3 anni, son riuscita a comprare ben pochi abiti di questo tipo.

Se come me condividete questo cruccio esistenziali, vi informo che nelle mie peregrinazioni sul web mi sono imbattuta nel sito di Motivi (che tutti conoscete) e ho trovato pane per i miei denti.  Sebbene Motivi non sia un brand che mi faccia impazzire (trovo sia troppo caro rispetto alla qulaità e spesso veste piccolo), ho notato che questa primavera/estate ha in catalogo qualcosa di interessante, che vedete nelle varie immagini di questo post.

I prezzi sono vari e oscillano tra i 69 euro e i 99 euro (a prezzo pieno, a volte risultano scontati). Alcuni abiti costano di più perché fanno parte della collezione “ceremony dress”.

Quindi ora vi chiedo: vi piacciono questi abiti? Li mettereste per andare in ufficio? Come vi vestite voi nel contesto lavorativo? 🙂

via In ufficio con eleganza grazie a Motivi — The Fashion Cat