L’Azienda chiude ma io lavoro
L’Azienda dove lavoro chiude per due settimane, ma io mi ritrovo in ufficio davanti al PC con parecchie incombenze.
Lavorare nei giorni di chiusura fa un po’ girare gli zebedei: ti immagini tutti in vacanza o in ferie, te li vedi supini al sole, oppure mentre sfogliano la Gazzetta dello Sport, mentre bevono un drink o pronti a sbirciare le tipe o i tipi in spiaggia, senza pensieri se non quelli legati a pranzo e cena.
Ma, dico la verità, in ufficio non si sta per nulla male: il telefono è muto, internet è una scheggia, nessun collega (o quasi) che mi interrompa con le solite snervanti richieste, mi sono portato da casa alcuni CD creandomi un sottofondo che mi rilassa e mi aiuta nella concentrazione.
Ma non pensiate che sia venuto al lavoro per oziare: ho da eseguire tutta una serie di elaborazioni dati che solo in periodi come questi possono essere eseguite, ed il fatto di non avere interruzioni mi è di immenso aiuto. In questi giorni la mia produttività è altissima, mi sono dato alcune scadenze intermedie che non devo disattendere per poter rispettare i tempi di elaborazione, e mentre controllo numeri e dati dico a me stesso che se tutto l’anno fosse così sarei certamente meno stressato.
L’Azienda dove lavoro chiude per due settimane, ma io mi ritrovo in ufficio davanti al PC con parecchie incombenze. Lavorare nei giorni di chiusura fa un po’ girare gli zebedei: ti immagini tutti in vacanza o in ferie, te li vedi supini al sole, oppure mentre sfogliano la Gazzetta dello Sport, mentre bevono un drink […]